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Altri prezioni consigli nutrizionali del nostro dott Fadda

- Domanda
Secondo un recente studio, la leptina potrebbe essere una causa
dell'astenia da epatite C.
Chiedo; che cosa è la leptina, e quali sostanze non farmacologiche
possono essere di aiuto?

- Dott. Fadda
I mammiferi sono in grado d' immagazzinare energia sotto forma di
trigliceridi accumulati nel tessuto adiposo e di mobilizzarli rapidamente in
altri distretti corporei quando ve ne sia necessità. Il meccanismo
attraverso
cui l'informazione viaggia dal tessuto adiposo al cervello è stato in parte
chiarito con la scoperta di un gene, chiamato ob, che codifica per la
proteina leptina. Da osservazioni su roditori si evince che la leptina
funziona principalmente come molecola segnale che, in relazione ai depositi
nel tessuto adiposo, limita l'assunzione di cibo ed aumenta il dispendio
energetico dell'organismo. A livello del sistema nervoso centrale la leptina
agisce causando nell'animale un senso di sazietà: infatti essa si ritrova
legata specificatamente alle membrane delle cellule dell'ipotalamo (in cui
risiede appunto il cosidetto centro della sazietà). Recentemente, tuttavia,
sono emerse chiare evidenze anche sull'azione periferica della leptina: essa
infatti diminuisce direttamente la concentrazione dei lipidi intracellulari.
La leptina dunque provoca diverse risposte nell'organismo che comprendono il
controllo del peso corporeo e l'aumento del dispendio energetico. I dati a
nostra disposizione, tuttavia, ancora non ci permettono di verificare se la
leptina agisce come un indicatore quantitativo delle dimensioni del tessuto
adiposo o se riveste un ruolo più diretto come vera e propria molelcola
regolatrice. Esistono attualmente più di 6000 riferimenti biblografici
relativi alla leptina alcuni anche in chiara contraddizione fra di loro,
tanto è vero che la leptina non è ancora mai uscita dalla sperimentazione
animale su ratti obesi e nessuno ha ancora mai ipotizzato il suo utilizzo
sull'uomo.
Non ne sapevo nulla del rappoto fra leptina e astenia e ho scoperto che
quello citato è l'unico lavoro insieme ad un altro che riguarda la sindrome
da fatica cronica a mettere insieme leptina e astenia, perciò aspetterei
qualche altro lavoro prima di affermare una cosa del genere, comunque la
cosa
è interessante.
In rapporto alla leptina non mi viene in mente nulla, ma in rapporto alla
astenia c'è molta letteratura a proposito degli antiossidanti e della
melatonina, anche se conosco poco i meccanismi.

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- Domanda
quale è il modo migliore di assimilare i
preparati naturali, cioé che il principio attivo rimanga il più
possibile inalterato . Spesso mi si dice che sono meglio gli
>estratti a base alcolica,però con la mia patologia cioé l'epatite c
attiva non dovrei evitare l'alcool? Oppure in certe dilluizioni non
fa male ,bensì è più efficace anche per la mia patologia?

- Dott Fadda
effettivamente per estrarre i principi attivi si utilizzano varie tecniche:
gli estratti acquosi e gli estratti idroalcolici in cui si utilizzano tenori
di alcool da 30 a 70 gradi, il principio attivo estratto può venire
mantenuto
e consumato in soluzione alcolica, per esempio la propoli in gocce soluzione
idroalcolica, oppure oppurtunamente miscelato con eccipienti trasformato in
capsule, compresse, sciroppi, polveri, etc.
Non essendo nè un erborista nè un farmacologo esperto di fitoterapia non
saprei dirle se l'unico modo per mantenere i componenti inalterati sia
l'estratto alcolico (non lo penso in quanto tutti i farmaci normali, anche
molto efficaci non sono in sospensione idroalcolica e funzionano molto
bene.....).
Non penso che poche gocce di una soluzione a 30 gradi possano peggiorare un
problema epatico, in quanto la quantità di alcool è veramente microscopica,
comunque penso che il suo epatologo possa darle una risposta più esauriente
della mia.


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- Domanda
Sono affetto da epatite C cronica con fibrosi 5/6 cioè abbastanza vicino
alla cirrosi .Vorrei porle alcuni quesiti sull'alimentazione.
Ho un'amica che segue una dieta a base di verdure crude , frutta e
cereali + frutta secca o semi ( es. di lino , di girasole ecc. ) ,
decanta questa dieta e riferisce che si sente molto piu' in forma
oggi di quando consumava cibi cotti ,carni e derivati animali ;
preciso che questa amica non ha alcun disturbo epatico. sarei
tentato di provare anch'io ma vi sono alcune cose che non mi
convincono : con una alimentazione di questo tipo pare non si assuma
vitamina B12 e poi pare si rischi una carenza di proteine . Oltre a questo
vorrei sapere se è vero che per la digestione di cibi animali si spendono
molte energie e che assumendo proteine di origine vegetale, che comportano
un minor dispendio energetico , si otterrebbero maggiori energie a
beneficio
di tutto l'organismo. Qual'è il peso che ha la digestione nel
metabolismo ?

- Dott Fadda
la spesa energetica del nostro oganismo legata alla digestione dipende
dalla
quantità di proteine, lipidi e carboidrati che vengono ingeriti, questo
indipendentemente se le proteine ed i grassi derivano da alimenti di origine
animale o vegetale (i carboidrati sono fuori discussione in quanto sono
tutti
di origine vegetale). Più precisamente questa spesa che si chiama azione
dinamico-specifica degli alimenti è pari a 1 caloria per ogni grammo di
grassi o carboidrati e pari a 1/2 caloria per ogni grammo di proteine, cioè
se io consumo in una giornata 100 grammi di grassi, spenderò 100 calorie per
la digestione, etc... indipendentemente dal fatto che siano grassi animali o
vegetali.
Effettuare una dieta totalmente vegetariana come quella della sua amica, può
effettivamente portare a delle carenze a meno di non conocere molto bene le
caratteristiche ed i componenti dei cibi, e a meno di non supplementare
dall'esterno le eventuali carenze vitaminico-minerali prodotte.
Io nella sua condizione di patologia non glielo consiglierei, le
consiglierei
invece di fare una dieta variata in cui gli alimenti animali, soprattutto
carne magra e formaggi magri, entrino con moderazione. Mangiando di tutto
senza eccedere in nulla.

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