Chiarimenti su Lattoferrina e Tè Verde
Inviamo una esauriente risposta del nostro consulente nutrizionale ad un amico/sostenitore che gli ha chiesto chiarimenti in merito alla Lattofferina e tè verde.
Gent.mo sig
esistono parecchi lavori in letteratura sull'utilizzo della lattoferrina
bovina nella terapia della epatite C soprattutto lavori di ricercatori
giapponesi, cito ad esempio un lavoro molto recente sperimentale pubblicato
da Yamaguchi su Clin Lab Diagn Immunol di Novembre del 2001 in cui riferisce
una diminuzione della severità dell'epatite in topi trattati con lattoferrina
umana ricombinata, e un altro lavoro sull'uomo di Tanaka pubblicato su
Japanese Journal of cancer Research del Aprile 1999 in cui 7 pazienti vennero
trattati con lattoferrina bovina e i pazienti con alto livello di HCV RNA
prima del trattamento non ebbero risultato, invece i pazienti con basso
livello di HCV RNA ebbero una diminuzione delle concentrazioni seriche dello
stesso. In pratica esistono 27 lavori pubblicati in letteratura dal 1974 sul
rapporto tra lattoferrina e epatite C, nessuno studio è randomizzato
controllato e la maggior parte sono studi sperimentali su animali con
risultati contrastanti, si devono attendere ancora altri studi per sapere se
effettivamente la lattoferrina sia efficace nel trattamento della epatite C.
Il rapporto tra lattoferrina e gastrite passa attraverso la capacità della
lattoferrina di inibire L'Helycobacter Pylori e di conseguenza la gastrite
provocata dallo stesso, tutti i lavori pubblicati fino ad ora sono però
lavori sperimentali su topi e gatti e nessun lavoro è stato fatto sull'uomo.
Per quanto riguarda il te verde, che è una ottima fonte di
antiossidanti,esistono in letteratura 5 studi, tutti cinesi, il più recente
pubblicato da Setiawan su International Journal of Cancer Research di Maggio
2001 che tendono a dimostrare come il tè verde possa avere delle interessanti
capacità di diminuire l'infiammazione gastritica e di conseguenza di ridurre
il rischio relativo di cancro allo stomaco, pare che questo possa accadere in
quanto il tè verde avrebbe la capacità di ridurre l'attività delle
nitrosammine presenti nei cibi. Pare anche che il tè verde possa ridurre
l'apatotossicità di componenti chimici epatotossici (Say, Food Chem
Toxicology, Dicembre 1999) ed aver in generale un effetto protettivo sul
fegato. Ritengo perciò che possa continuare a consumare tranquillamente il tè
verde con discreto beneficio.
Cordiali saluti