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2 - La diagnosi dell'epatite C

Quali sono i test per scoprire l’infezione da epatite C?

Se si sospetta di essere entrato in contatto con il virus dell’epatite C, il primo passo è quello di rivolgersi al proprio Medico di Famiglia perché possa prescrivere gli esami necessari ad accertare un eventuale infezione.


Gli esami per accertare un eventuale contatto con il virus o un’infezione attiva sono due e vengono effettuati con un semplice prelievo di sangue*:



  1. Anti-HCV o Ab anti-HCV che evidenzia la presenza degli anticorpi e quindi confermano un contatto con il virus ma non indicano un’infezione attiva o la malattia. Per lo screening viene utilizzato il test ELISA, mentre in caso di positività del primo verrà chiesta una conferma con test specifico detto RIBA 1

  2. HCV-RNA qualitativo e/o quantitativo – HCV RNA qualitativo ricerca direttamente il virus nel sangue andando a confermare o meno l’infezione attiva o la malattia, mentre l’HCV RNA Quantitativo ricerca la quantità di virus nel sangue (che non correla necessariamente con la gravità dell’infezione).1

*Attualmente è in commercio anche un test salivare per la ricerca degli anticorpi ma non è disponibile nelle farmacie

È importante sottolineare che la presenza degli anticorpi indica esclusivamente un contatto con il virus ma non l’infezione in corso. Questa precisazione è necessaria poiché circa il 15-20% di soggetti che entrano in contatto con il virus, sviluppano anticorpi ma non l’infezione. 2,3 In altre parole l’organismo riesce a sconfiggere l’infezione senza l’aiuto di farmaci.
In questo caso verranno rilevati solo gli anticorpi per un lungo periodo di tempo, ma non vi sarà traccia di virus nel sangue e di conseguenza non vi sarà né infezione né malattia.


In caso di episodio a rischio è necessario attendere un tempo minimo prima di poter fare il test per la ricerca dell’anticorpo anti HCV?

Si, esiste un periodo cosiddetto “finestra” che va dall’episodio a rischio alla comparsa degli anticorpi; nello specifico l’anticorpo può formarsi ed essere rilevato dalla 4^ alla 24^ settimana dal contagio (1- 6 mesi). 4,5
Questo significa che il test per la ricerca dell' anticorpo effettuato prima che siano trascorsi i sei mesi dalla presunta infezione potrebbe risultare un falso negativo.


È possibile effettuare il test per la ricerca diretta dell’HCV-RNA al posto del semplice test anticorpale anti HCV?

Si è possibile, in questo modo si accorciano i tempi per determinare se si è sviluppata l’infezione. L’unico inconveniente è che il test HCV RNA ha costi decisamente superiori rispetto al test della ricerca degli anticorpi. Esiste tuttavia una tempistica minima anche per la rilevazione del virus nel sangue, che è pari a 4-6 settimane. 4,5 Una ricerca diretta del virus realizzata dopo 6 settimane dalla presunta infezione, è quindi affidabile per determinare se è avvenuto un contagio oppure no.

Se entro i sei mesi dall’episodio a rischio viene rilevato il virus nel sangue (non solo l’anticorpo) possiamo parlare di epatite cronica, ovvero il virus è stabilmente presente nell’organismo e in fase attiva di replicazione.
Questa fase è generalmente asintomatica e può rimanere tale anche per 20-30 anni, finché i danni al fegato cominciano ad essere tali da manifestarsi. Nel 5-10% dei casi l’epatite C si manifesta anche in forma acuta, attraverso un pacchetto di sintomi inequivocabili, come transaminasi elevate, ittero (pelle o sclere gialle), feci chiare, una enorme spossatezza solo per citarne alcuni.

Come sottolineato in precedenza, circa 20% di chi viene esposto al virus dell’HCV è in grado di eliminare l’infezione spontaneamente, mentre il restante 80% cronicizza l’infezione, e in questi casi possiamo parlare di Epatite Cronica HCV. 2,3

In qualunque caso, esiste sempre il rischio di contrarre nuove infezioni dal momento che non esiste immunizzazione contro il virus dell’HCV a causa della sua enorme variabilità.


Il test falsamente negativo

Esistono rari casi in cui la negatività all’anti-HCV (ricerca anticorpo) rappresenta un “falso negativo” per l’infezione, ovvero il virus è presente ma il sistema immunitario non ha prodotto anticorpi.
In particolare, l’AISF (Associazione Italiana Studio Fegato) indica che possono rientrare in questa situazione i pazienti: 6

Immunocompromessi (trapiantati in terapia immunosoppressiva e pazienti con HIV) con transaminasi elevate ed esclusione di altre cause note di epatopatia: in tali soggetti la comparsa di anti-HCV può essere ritardata o assente.

Con crioglobulinemia mista essenziale: tale patologia si associa, con elevatissima frequenza, ad infezione da HCV; gli anticorpi possono essere concentrati nel crioprecipitato (ovvero proteine e siero che precipita a 37 C°) e pertanto non essere rilevabili.

Con Epatite acuta ad eziologia sconosciuta: la determinazione dell’HCV-RNA permette una diagnosi eziologica nelle fasi precoci di infezione quando gli anticorpi anti-HCV non sono ancora dimostrabili; da segnalare che con l’introduzione di test ELISA sempre più sensibili (test comunemente utilizzato per lo screening dell’HCV) la reale utilità della determinazione diretta mediante dosaggio dell’HCV-RNA, in tale situazione, tende a ridursi sempre di più.

Se hai scoperto di essere affetto da HCV, consulta la sezione al punto 3 del percorso“Ho scoperto l’epatite C, cosa faccio?” per maggiori informazioni su cosa fare e a chi rivolgerti.


Se non hai trovato tutte le risposte che cercavi, puoi
- Scrivere a “l’Esperto risponde
- Consultare l’archivio delle risposte già pubblicate
- Scrivere a info@epac.it
- Chiamare direttamente l’Associazione al seguente numero telefonico 800 031 657 (numero verde)


PER APPROFONDIMENTI SUL PIANO PER LO SCREENENING NAZIONALE GRATUITO, COME DA DECRETO ATTUATIVO ALLA LEGGE 8/20, CLICCA QUI


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Bibliografia
  1. DIAGNOSTICA MOLECOLARE NELL’INFEZIONE DA VIRUS DELL’EPATITE C: Applicazioni nella Pratica Clinica – AISF http://www.webaisf.org/media/10202/capitolo_diag_ostica_moleco.pdf
  2. Chronic Hepatitis C Virus Advances in Treatment, Promise for the Future., Springer Verlag, 2011, pp. 103–104, ISBN 978-1-4614-1191-8.
  3. Chen SL et al. The Natural History of Hepatitis C Virus (HCV) Infection. Int J Med Sci 2006;3(2):47-52.
  4. Robério Amorim de Almeida Pondé, Hidden hazards of HCV transmission, in Medical microbiology and immunology, vol. 200, nº 1, 2011 Feb
  5. MJ Alter, Epidemiology of hepatitis C virus infection, in World journal of gastroenterology : WJG, vol. 13, nº 17, 7 maggio 2007
  6. Indicazioni pratiche per un modello di gestione condivisa tra Medico di Medicina Generale e Specialista Epatologo del paziente con epatite cronica da virus dell’epatite B e virus dell’epatite C – AISF, SIMG, Maggio 2015

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb

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