Epidemiologia dell'HCV
Le epatiti virali sono le malattie del fegato più diffuse e costituiscono un grave problema di Sanità pubblica.
L’epatite virale in generale comporta un’infiammazione del fegato: la causa più comune è uno dei sei virus dell’epatite (A, B, C, D, E e G) che può provocare una forma acuta o cronica di danno epatico. 1, 2
La maggioranza delle epatiti virali acute è asintomatica e spesso decorre senza che il medico riesca ad identificarla. Solo quelle forme che si manifestano con sintomi classici aspecifici (malessere, astenia, febbricola, febbre, anoressia, nausea) o sintomi più specifici di danno epatico (ittero, colore scuro delle urine, feci chiare, prurito) possono essere evidenziate e confermate con le indagini di laboratorio. 4, 5, 6
Sicuramente, le forme più diffuse di epatite sono causate dai virus dell’epatite A (HAV), B (HBV) e C (HCV).

Figura 1: Tassi di incidenza per 100.000 abitanti delle epatiti virali acute, per anno; SEIEVA 1985-2013
Tra di essi, il virus HCV è il responsabile di gran parte delle epatiti di origine virale in Italia.
Secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 1, 2, nel mondo sono circa 80 milioni le persone colpite dal virus dell'epatite C (HCV), pari al 1,1% della popolazione globale, con un'ampia variabilità di distribuzione geografica.
Stime dell'incidenza e della diffusione dell'epatite C nel mondo | ||
Area | Persone affette da epatite C | Decessi |
Mondo (2016) | 80 milioni* (1.1%) | 700.000* |
*stime dell’OMS derivate da studio Gower et al. – Journal of Hepatology 2014 1, 2 |
L'OMS ha inoltre stimato che le prevalenze maggiori si registrano nell’Africa occidentale, Est Europa e Asia Centrale (>2.5%), e che le persone dipendenti da droghe per via iniettiva rappresentino il gruppo a più alta prevalenza (fino al 67%). 1, 2
Bisogna tuttavia sottolineare che tali dati potrebbero rappresentare una sottostima del reale quadro epidemiologico globale dell'epatite C, che decorre spesso in modo asintomatico in quanto chi contrae l'infezione può non manifestare anche per molti anni alcun segno della malattia.
Negli ultimi 20 anni in Occidente l'incidenza (numero di nuovi casi all'anno) dell'infezione da HCV è notevolmente diminuita (anche in Italia) 3, per una maggior sicurezza nelle trasfusioni di sangue e per il miglioramento delle condizioni sanitarie, pur essendoci una continua espansione dell'uso di droghe per via endovenosa e immigrazione di persone che vivono in aree ad elevata diffusione del virus.
Al momento attuale in Europa, l'uso di droghe per via endovenosa è diventato il principale fattore di rischio per la trasmissione di HCV. 1, 2
Il Nord Europa presenta una prevalenza (misura la proporzione di individui di una popolazione che, in un dato momento, presentano la malattia) globale tra 0,1 e 1%. 1, 2
In Europa centrale la prevalenza è intermedia, dallo 0,2% nei Paesi Bassi all’1,2% in Francia mentre nell'Europa meridionale e orientale, la prevalenza stimata dall’OMS è pari o superiore al 2,5%. 1, 2

Figura 2: Prevalenza dell'HCV nel mondo – Gower et al.
L'infezione cronica interessa soprattutto la popolazione più anziana (> 60 anni) perché in passato, la fonte principale di infezione era dovuta alle trasfusioni di sangue infetto e all'uso di strumenti medici non a perdere. Oggi la fonte trasfusionale è stata sterilizzata, mentre rimangono attive la trasmissione con alcuni strumenti medici, la trasmissione sessuale (per lo più tra gli MSM – Men who Have sex with Men) ed alcuni comportamenti a rischio come tatuaggi, piercing e soprattutto lo scambio di aghi e siringhe per l'uso di droga endovena. 7, 8, 9, 10
Nel nostro Paese la percentuale di soggetti infettati dall'HCV riportata dai principali studi è di circa il 2% della popolazione generale, con un gradiente che aumenta dal Nord verso il Sud e le isole, e con l'età (il 60% dei pazienti con epatite C verosimilmente è ultrasessantacinquenne). 1, 2
Tuttavia, tali dati appaiono piuttosto obsoleti, (ricavati da ricerche effettuate 20-25 anni fa) disomogenei per effetto della metodica di analisi utilizzata (studio di piccole ed isolate realtà) e di conseguenza verosimilmente non affidabili o comunque non più veritieri.
Indagini condotte più di recente dall’Associazione EpaC al contrario, sembrerebbero suggerire una prevalenza nettamente inferiore, (160/220.000 pazienti) almeno per quel che riguarda la popolazione diagnosticata, mentre studi in fase di pubblicazione suggeriscono una prevalenza più elevata, di circa 5/600.000 pazienti diagnosticati.
Negli ultimi anni il Sistema Epidemiologico Integrato dell'Epatite Virale Acuta (SEIEVA) 3 ha registrato dai 0,5 ai 0,2 nuovi casi di infezione acuta ogni 100.000 abitanti, con un tasso di mortalità collegata alla patologia di circa 8-10 mila persone/anno. 11

Figura 3: Tassi d'incidenza negli anni; fonte SEIEVA
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Bibliografia
- Gower E, Estes C, Blach S, Razavi-Shearer K, Razavi H. Global epidemiology of the hepatitis C virus infection. J Hepatol. 2014
- GLOBAL REPORT ON ACCESS TO HEPATITIS C TREATMENT FOCUS ON OVERCOMING BARRIERS - OCTOBER 2016
- SEIEVA – Istituto Superiore di Sanità - http://www.iss.it/seieva/index.php?lang=1&anno=2017&tipo=5
- Chronic Hepatitis C Virus Advances in Treatment, Promise for the Future., Springer Verlag, 2011, pp. 103–104, ISBN 978-1-4614-1191-8.
- Chen SL et al. The Natural History of Hepatitis C Virus (HCV) Infection. Int J Med Sci 2006;3(2):47-52.
- Robério Amorim de Almeida Pondé, Hidden hazards of HCV transmission, in Medical microbiology and immunology, vol. 200, nº 1, 2011 Feb
- World Health Organization. Hepatitis C Fact Sheet 2012. http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs164/en/
- Centers for Disease Control and Prevention. Hepatitis C_ General Information. 2010 http://www.cdc.gov/hepatitis/HCV/PDFs/HepCGeneralFactSheet.pdf
- Hepatitis C: Understanding the Silent killer. European Liver Patients Association. http://www.elpa-info.org/tl_files/elpa_downloads/2012/ELPA-HepC_Booklet2012-FINAL-small.pdf
- HCV Guidance: Recommendations for Testing, Managing, and Treating Hepatitis C – AASLD 2016 - http://www.hcvguidelines.org/full-report-view
- ISTAT, cause di mortalità – anno 2012 - http://www.istat.it/it/files/2014/12/Principali_cause_morte_2012.pdf