La coinfezione HCV - HIV
Persone ad alto rischio per il virus dell'immunodeficienza umana (HIV) sono anche a rischio per altre infezioni trasmesse con l'uso promiscuo di siringhe infette, tra cui il virus dell'epatite B e/o il virus dell'epatite C.
Questi sono agenti patogeni trasmessi attraverso percorsi simili, ad esempio, come detto attraverso l'iniezione di droghe (IDU) oppure il contatto sessuale, o per trasmissione verticale dalla madre al bambino durante la gravidanza o parto.
Nel contesto di una efficace terapia antiretrovirale (ART) per il trattamento del virus dell'immunodeficienza, la malattia di fegato è emersa come una delle principali cause di morbilità e mortalità nelle persone affette da HIV.
Gli esperti consigliano lo screening per HBV e HCV di tutti i pazienti affetti da HIV e una gestione attenta e adeguata delle persone che si trovano ad essere infettate cronicamente.
Le strategie di trattamento per l'infezione da HBV comprendono l'uso di analoghi nucleos(t)idi per il trattamento dell'epatite B e la combinazione di PegIFN e ribavirina nel caso dell'epatite C.
Questi trattamenti sono possibili purchè vi sia una stabilizzazione dell'infezione da HIV.
Per tali pazienti la possibilità di essere sottoposti a terapia antiretrovirale (per HIV) e antivirale (per HBV e/o HCV) ha una maggiore rilevanza visto che è noto che la progressione dell'infezione da virus dell'epatite è più accelerata in caso di coinfezione con HIV anche se il numero di pazienti che possono beneficiare del trattamento sono numericamente inferiori per la più frequente carenza di globuli bianchi.