Grande successo di EpaC onlus: AIFA elimina tutte le restrizioni di accesso e con le nuove disposizioni tutti i pazienti con Epatite C potranno accedere alle terapie
È un momento epocale nella storia Sanitaria Italiana quello che il 21 marzo 2017 è stato sancito da AIFA: Sono state eliminate tutte le restrizioni di accesso ai nuovi e straordinari farmaci anti epatite C e annunciato un programma di eliminazione dell’infezione dal nostro Paese in 3 anni.
Questo quanto dichiarato dal Prof. Mario Melazzini, DG di AIFA, durante la conferenza stampa, che ha dichiarato: “da oggi tutti i pazienti con Epatite C potranno essere presi in carico nelle strutture specializzate” ed iniziare quindi il percorso verso la terapia e la cura.”
Un traguardo storico, raggiunto non senza difficoltà e con grandi sforzi, ma che grazie alla collaborazione di AIFA, Società Scientifiche, Associazioni pazienti e Ministero della Salute, è divenuto realtà.
Ministero che d’altra parte aveva da sempre dimostrato la forte sensibilità verso la problematica e la decisa volontà di agire per una rapida risoluzione: prima il fondo di 1 miliardo per il 2015 e 2016 e ulteriori 1,5 miliardi per i 3 anni a venire, indispensabili per attivare il piano di eradicazione dell’HCV.
Melazzini ha poi continuato affermando “Un percorso che abbiamo e continuiamo a fare insieme, perché tutti insieme abbiamo l’obiettivo di rispondere alla domanda di salute delle persone affette da Epatite C”; “la salute non ha un costo” ma ovviamente si impongono obblighi di Sostenibilità del Sistema, un “obbligo che però deve essere chiamato alla responsabilità di tutti gli attori”.
Non sono mancati elogi verso le Società scientifiche che, mettendo al servizio le proprie competenze ed esperienze, ha saputo identificare i percorsi più congrui e adeguati per dare una risposta a tutti gli ammalati.
Ma, soprattutto, Melazzini ha elogiato e riconosciuto l’encomiabile lavoro delle Associazioni dei pazienti: “in maniera estremamente costruttiva e propositiva si sono impegnate a far emergere i veri bisogni del paziente” e a collaborare con le Istituzioni tutte per mettere a disposizione tutte le evidenze che potessero fornire dati concreti su cui elaborare un piano di Azione concreto. Il contributo nel far emergere dati epidemiologici e soprattutto “il monitoraggio e la ricognizione” portata avanti dalle Associazioni, EpaC per prima, ha permesso di arrivare a “codificare un piano di eradicazione per i pazienti con HCV nei prossimi 3 anni, trattando 80.000 pazienti per anno”.
Melazzini ha poi chiarito in maniera assoluta come i nuovi criteri non siano più da considerarsi “dei criteri di rimborsabilità”, ma dei criteri di trattamento attraverso cui tutti i pazienti con epatite C verranno trattati e presi in carico. Probabilmente ci sarà da lavorare sull’ampliamento del numero dei centri o per lo meno sul potenziamento di alcuni di essi che “accanto ai centri che funzionano molto bene, presentano degli elementi di criticità e, come evidenziato dall’attenta vigilanza delle associazioni pazienti, per così dire non appaiono in overbooking”.
Ma il dialogo e la collaborazione con le Regioni è stata, è e continuerà ad essere massima non solo per assicurare che venga rispettato il programma di intervento e di trattamento, eventualmente incrementando il numero dei centri prescrittori, ma anche e soprattutto per far sì che tutti i pazienti possano essere veicolati verso i centri di autorizzati.
Per fugare qualsiasi tipo di dubbio o incertezza che potesse ancora sussistere, il Direttore di AIFA ha annunciato che entro la prima metà di aprile verrà emanata una Delibera.
“il paziente al centro, sia come destinatario… ma soprattutto come paziente responsabile… con un ruolo attivo anche in termini di sostenibilità del Sistema”, un sistema Universalistico ammirato ed invidiato in tutto il mondo, che però impone “non delle scelte, ma andare ad allocare in modo appropriato la terapia giusta con le risorse disponibili”. Pazienti chiamati a perdurare e perseverare nel loro impegno di vigilanza, invitati a “segnalare criticità, in modo che diventino proposizione per cercare di risolverle”.
Un impegno raccolto con estrema responsabilità proprio da Ivan Gardini, Presidente dell’Associazione EpaC, che oggi più di tutti forse accoglie con entusiasmo le parole di Melazzini e che del resto ha sempre portato avanti questo compito e continuerà a farlo, ponendosi sempre al servizio di tutti i pazienti e delle Istituzioni perchè “una delle più grandi soddisfazioni è l’aver dimostrato che i pazienti possono fornire tanti spunti ed elementi di collaborazione”.
Grande l’emozione, la soddisfazione e l’orgoglio nelle parole di Ivan Gardini che, assieme a tutte le Associazioni pazienti, incessantemente si è adoperato e battuto affinché questo risultato potesse essere raggiunto.
“Abbiamo raggiunto un risultato storico, che ci proietta tra le prime 10 Nazioni al mondo che hanno raggiunto l’accesso illimitato ai farmaci per l’epatite C. Una fonte di orgoglio per tutti... senza dimenticare il Governo Renzi che ha messo a disposizione i fondi necessari affinché tutto ciò fosse possibile. Abbiamo vissuto intensamente questi ultimi due anni, e occorre ringraziare tante persone, a partire dal Prof. Pani, ex DG di AIFA, fino al Ministro Lorenzin che con grande insistenza e caparbietà ha voluto che questi farmaci potessero essere a disposizione di tutti”.
Ovviamente, precisa Gardini, “non vuol dire che tutti i pazienti potranno essere curati immediatamente: ci saranno delle linee guida di prioritizzazione per dar precedenza ai pazienti più gravi, ma con la facoltà del medico curante di poter andare a curare pazienti che seppur con malattia più lieve, hanno necessità clinica o sociale di essere curati immediatamente. Questa situazione porrà fine al turismo farmaceutico che da ora in avanti non avrà più ragione di esistere: i pazienti avranno una loro sequenza, stabilita dal proprio medico… e pazienti in carico a centri con molti pazienti avranno la facoltà di rivolgersi ad un centro con liste di attesa inferiori. Questo permetterà il riequilibrarsi delle liste di attesa, elemento che potrà accelerare il piano di eradicazione”.
Si apre quindi uno scenario completamente nuovo, emozionante ma ovviamente che richiederà l’impegno di tutti gli attori: “ora spazio ai fatti”.
La redazione di EpaC onlus