cancro al fegato
USC Gastroenterologia 1
AO Papa Giovanni XXIII Bergamo
gentile utente non mi è possibile visualizzare la documentazione allegata tuttavia, da quello che ha scritto, posso evincere che se suo padre sta assumendo sorafenib (nexavar) è perchè i colleghi epatologi che lo hanno in carico hanno valutato che la malattia epatica tumorale e/o le condizioni cliniche del paziente non permettessero trattamenti locoregionali e/o chirurgici e/o una valutazione trapiantologica (le dimensioni e il numero di noduli sono criteri di selezione in caso di tumore epatico) allo stato attuale optando invece per una terapia medica che è comunque una terapia palliativa. in questi casi generalmente non è quindi possibile percorrere nemmeno la strada della donazione da vivente. tuttavia per avere un giudizio completo sul quadro clinico, le raccomando comunque di rivolgersi direttamente ad un altro centro epatologico che si occupi di trapianto di fegato portando il paziente e l'intera documentazione clinica poichè in questi casi, per esprimere un giudizio esaustivo risulta sempre fondamentale una valutazione clinica approfondita de visu.
cordialità